pensare come rendere visibile una zampogna raffigurata su uno qualsiasi dei supporti di scrittura conosciuti, non è solo un esercizio di stile…
Le schede elaborate
Il metodo adottato
riportano l'intonazione di determinati strumenti di maestri suonatori o di canti delle comunità sonore.
Esempi di saperi antichi di cui disporre della loro documentazione in-situazione: lo strumento di quel suonatore, nella data, nel luogo.
I valori rilevati, relativamente al sistema intervallare indicate nelle tabelle, sono determinanti per definire e distinguere l'identità sonora di una comunità da un'altra, spesso, per rintracciare il lignaggio sonoro familiare all'interno di una stessa comunità, ben oltre le stesse forme espressive musicali.
per l'individuazione delle intonazioni è quello della valutazione comparativa fra il dato rilevato dalla percezione uditiva con i valori fissati attraverso l'elaborazione del calcolo degli armonici.
Per questa esperienza ho sottoposto l'attenzione dell'orecchio di tanti amici, sonaturi e musicisti, anziani e giovani, uditori esperti particolarmente dotati di sensibilità acustica nella discriminazione delle intonazioni.
Durante pazienti sessioni di ascolto abbiamo esaminato molte suonate di ceramèdde, spesso, esecuzioni uniche e molto rare, ed a volte, comparando differenti modalità di messa a punto degli strumenti da parte degli stessi suonatori documentate a distanza di tempo.
Una suonata di Peppe Ranieri in una memorabile registrazione del 1985.
I suoi armonici sono il risultato di una estenuante nottata passata ad accordare insieme ai suoi “discipuli”.
Peppe d'u lupu, della contrada Gharcìa di Cardeto (RC) “scendeva” tutti gli anni in città per fare a Nuvena.
Casa per casa il suono della devozione viene lanciato sul simulacro del Natale, il presepe.
Nella sua Bottega di Savùcciu (Bagaladi, RC) Antonino Megale costruiva ceramèdde di entrambi le famiglie, a paru e alla moderna. Ogni strumento veniva meticolosamente accordato e collaudato insieme a sua moglie Nunzia, virtuosa del tamburello.
Andrea, ‘scìddu’, Iriti, Micu Milea e Santo Criseo in una suonata al Festival della Canzone Grecanica di Bova nel 1981. Tre virtuosi suonatori della comunità sonora Cavaddi, contrada di Bova.
I fratelli Miceli facevano coppia in tutte le manifestazioni del suono nella vallata aspromontana della fiumara dell'Amendolea.
La suonata di Massaru Ninu u bafaru, di Cittanova (RC) è il lignaggio sonoro della sua stirpe.
7. Coro dei monaci del monastero di Simonos Petra
il canto modula su un’intonazione non equabile. Ne deduciamo che questa famosa preghiera ortodossa sia stata cantata da monaci che non avevano incrociato le loro esperienze con la musica moderna occidentale…
Il tamburo a frizione, che qui a Papanice si chiama, u zucu, è il prototipo di un utensile sonoro che sostiene il ‘canto su una sola nota’. Salvatore Megna, ha imparato questa poesia che sua madre Gaetanina Mancuso così cantava…
‘Nu iornu ammazzai nu pulicinu
e nu pulicinu e va, e pijiala allegra e surdatu non nci va …’
10. A lira i Peppi i campu
…
Giuseppe Fragomeni, detto u Fanarra, o anche Peppi i campu, di Mirto di Siderno (RC) suona la lira da lui stesso costruita rifacendosi a quelle del suo lignaggio familiare.